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Ormai ci siamo, un’annata tanto attesa ed acclamata, una di quelle da mettere in cantina e lasciare invecchiare con pazienza. Saranno molte le sorprese, dalle giovani ‘leve calcistiche’ al ritorno ad un amore per il territorio e per il sangiovese che riporta il Brunello alla meraviglia degli anni ’70 e ’80, quando più che alla possente struttura si guardava alla piacevolezza e longevità. Compito non facile se si pensa al clima odierno.Intanto, veniamo agli

Ciò che un po’ manca ai Pinot Nero qui, a mio parere, è l’estrema salinità e mineralità che purtroppo spesso lascia spazio alla dolcezza e alla tostatura. In barba al gusto diffuso, in Borgogna se sono sempre infischiati delle logiche di mercato e dei punteggi degli esperti, restando fedeli al territorio ed alle sole varietà che si adattano a queste meravigliose terre (meraviglia per chi ama il vino, meno per chi non si lascia

Una zona viticola estremamente complessa ed eroica che regala vini dal “gusto inimitabile di sole e pietra” come scriveva il grande Mario Soldati. A lui si ispira e a lui rende omaggio il Carema ‘Sole e Roccia’, già dal suo ritratto in etichetta. Piccolissima produzione, raramente arriva alle 1000 bottiglie, non ha bisogno di tante parole per essere descritto se non ‘SALE e ROCCIA’ perché questa è esattamente la sua identità e sarebbe superfluo

Ogni bottiglia di babbo e figlio De Marchi ha un carattere unico. Il Lessona 2013 non poteva essere da meno, quasi me lo aspettassi, ma ha probabilmente superato ogni attesa. Bel rubino deciso, profumo seducente. Ogni nota aromatica è decisa ma allo stesso tempo di estrema eleganza. Ribes, bergamotto, pompelmo e arancia amara, fiori bianchi e di lavanda. Pietra focaia e una netta, intensa, salinità. Sorso leggiadro, spiccatamente acido, dai finissimi tannini vivaci. Una

L’unico, e mai più. A ragion veduta mi viene da dire. Per rispetto di questa grandissima vigna, ed anche della giovane età delle viti. Di fronte a quel che sarà un Barolo Vigna Rionda 2015, ma già lo è. Un colore granato mediamente intenso. Al naso è scuro, intenso e austero. I profumi ricordano l’arancia amara, l’amarena e il dattero, poi rosa, liquirizia, eucalipto, sambuco, rabarbaro e zenzero, sorretti da note minerali polverose. Sorso di grande

Un colore ancora giovane, un profumo floreale che lo contraddistingue, con il gelsomino, la ginestra e la peonia predominanti; di erbe aromatiche, di pietra focaia, di mandorla e miele di acacia. Al sorso impressiona per intensità e avvolgenza, mentre tornano dolci aromi di miele. Maturo al punto giusto, ma in annate più fresche credo abbia molte più potenzialità. Finale ammandorlato, tipico. Un vino secondo me troppo sottovalutato. Io l’ho sempre adorato.

Dalla mia cantina oggi ho scelto lui. Rubino intenso. Profumi che si aprono dopo paziente attesa con l’immancabile tabacco essiccato, amarena, mora selvatica e prugna disidratata, seguiti da viole e rose appassite, note balsamiche di menta ed eucalipto, pepe bianco, cenni orientali con legno di sandalo ed ambra, poi ancora lacca, chiodo di garofano e alloro. Palato di grande equilibrio ed eleganza, dai tannini finissimi e giovani, di estrema e sorprendente verticalità e persistenza. Complesso, senza